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Morti che diventano utili e morti scomode

  • Immagine del redattore: Ale Mazzarello
    Ale Mazzarello
  • 15 set 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 16 set 2020

In Italia, molto sovente, vengono commessi efferati delitti.

Sarebbe meglio dire atrocità.

Ora lasciamo i morti esanimi per terra, coperti dal lenzuolo (so che è macabro, ma stiamo parlando dei peggiori delitti), andiamo nella nostra libreria, prendiamo la Costituzione della Repubblica Italiana, togliamole la polvere, apriamola e portiamoci all'articolo 3 che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Facciamo un piccolo sforzo e leggiamolo ancora una volta con molta attenzione.

Bene, adesso torniamo sull'asfalto dove, sotto al lenzuolo, giace un cadavere.

Era una persona, buona o cattiva non lo, ma pensiamo sia buona.

E' stata barbaramente uccisa. E chi viene ucciso, a prescindere, diventa buono. Questa è un'altra strana distorsione del mondo, ma ora non ci pensiamo.

Ora non pensiamo al defunto, ma a chi ha commesso la barbarie.

Concentrandoci sullo scarto umano, di questo si tratta, che è stato capace di tanto.

Qui entra in gioco prepotentemente, o meglio dovrebbe entrare in gioco, l'articolo 3 della sconosciuta Costituzione della Repubblica Italiana.

No, in questa nazione alla deriva, ormai senza più decenza e dignità, davanti alla legge i cittadini non hanno pari dignità sociale e non sono tutti uguali.

Con il cazzo proprio.

Se sotto il lenzuolo giace un extracomununitario o il figlio di un extracomunicario il morto vale moltissimo.

Diventa un prezioso vessillo politico da sventalare.

Ad ucciderlo un nazi fascista, senza dubbio alcuno.

Si muovono per lui le massime cariche politiche ed istituzionali

Si muovo in nuovi portatori del verbo, gli influencer, che non ho ancora bene capito che lavoro facciano, a parte indossare abiti, mostrare prodotti per la cosmesi, o monili, insomma dei manichini viventi, e che quasi sempre hanno la cultura di un topo da laboratorio e minori connessioni neuronali dello stesso topo di cui sopra.

La "nostra" Chiara Ferragni, regina indiscussa dei manichini viventi, moglie di un non cantante italiano ha dichiarato che la recente morte di un povero ragazzo di origini capoverdiane ad opera di tre o quattro scarti del genere umano, è figlia della cultura fascista. Palestrati, tatuati e con i capelli ossigenati.

Cazzo, nello stesso momento in cui lo diceva il marito è andato a costituirsi essendo palestrato, ossigenato e tatuato.

Un bel silenzio non fu mai scritto e se serviva la riprova della capacità neuronale della "Chiara dei noatri" questa fa da sentenza della cassazione.

Figura di merda in mondovisione, ma non da noi, dove, anzi, le si è data eco e risalto.

Come la parata di star politiche, ormai sono solo quello, ai funerali del ragazzo barbaramente assassinato.

Un morto utilissimo, caduto a pennello nel momento più opportuno, quando alle regionali si potrebbe celebrale il de profundis del peggior governo della triste storia della Repubblica Italiana.

Peccato solo che a quanto pare gli scarti umani, che non meriterebbero diritto alla difesa ed una forca in piazza, parrebbe, sempre stando ai social, dei seguaci di Zingaretti e non di CasaPound.

Ops, la figura di merda diventa interplanetaria, ma, ovviamente, il main stream italico, pilotato ad arte, tace la notizia.

Ora lasciamo il lenzuolo, sotto il quale giace esanime un italiano e concentriamoci sugli scarti umani che hanno crudelmente ucciso (non le chiamo bestie perchè ho rispetto per le bestie, anche quelle "crudeli" che uccidono per natura, non per cattiveria)-

Se ad uccidere è un extracomunitario la notizia deve essere sottaciuta.

Se non può essere sottaciuta deve essere manipolata e la evidenza deve ricadere su altri particolari, si, era extracomunitario ma.... attenuanti di ogni ordine e grado.

Al limite della farsa, ben oltre il grottesco, decisamente oltre il vomitevole.

Così una ragazza uccisa, fatta pezzi e con parti del corpo mangiate viene dimenticata, così un ragazzino ucciso da una banda finisce fuori dai tg e nelle ultime pagine dei giornali e, colmo dei colmi, un sacerdote che difendeva i migranti clandestini, ucciso proprio da uno di loro, rischia di far saltare il coperchio del vaso di Pandora e allora si dice che è stato ucciso da uno psicolabile, come se chi uccidesse, negli altri casi, fosse invece un nobel per lucidità e correttezza etica e morale.

Va bene, siamo una nazione il cui Stato è esso stesso mandante di efferati omicidi, ma utilizzare morti di innoc

enti, uccisi in modo crudele e cruento, solo per merdosi fini politici e utilitaristici, giocando sulla ignoranza e manovrabilità degli uditori, è reato ben peggiore di quello degli assassini.

Leggiamo ancora quel cazzo di articolo 3 della Costituzione e....

Non ci devono essere morti utili e morti scomode.

Non ci devono essere assassino crudeli e cruenti e altri che però, poverini e con assurde attenuanti.

Si devono piangere tutti i morti e si deve garantire ai loro assassini la pena più crudele possibile.

Non esiste bianco e nero.

Esiste una vittima ed esiste un assassino.

In questo stato ormai perso alla deriva mancano due cose basilari: etica ed onestà intellettuale.


Ale Mazzarello



 
 
 

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