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La bellezza della coerenza

  • Immagine del redattore: Ale Mazzarello
    Ale Mazzarello
  • 11 set 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Viviamo in un epoca dove, personalmente, mi trovo in profondo disagio. Diciamo pure che avverto ogni giorno maggiormente uno smodato fastidio verso il mondo che mi circonda.

Mi piace sempre di più soffermarmi su alcuni valori che per me sono imprescindibili, ma sono ormai desueti, non conosciuti e ignorati.

Uno di questi è la COERENZA. Come ci suggerisce la Treccani, coerenza sta a significare una consequenzialità tra pensiero ed azione. Una conformità tra pensiero e agire pratico.

La psicologia ci mette però sull'attenti: "Una troppo ricercata “coerenza” è lontana dalla natura dell’anima umana, che è invece piena di contraddizioni, multisfaccettata, poliedrica, contenente l’alto e il basso, l’eccelso e l’abietto, il nero e il bianco, il volere una cosa e poi volere il suo opposto subito dopo (o allo stesso tempo!)".

Letta così, si potrebbe arrivare a dire che la in-coerenza, ossia il non essere coerenti, è insito nella natura umana, divenendo quindi inevitabile.

E' davvero così?

Essere coerenti non vuole dire non cambiare mai opinione. Farlo è, spesso, sintomo di intelligenza, di crescita, di guardare le cose da una differente prospettiva e ravvedersi.

Una parte della letteratura psicologica esalta l'incoerenza.

Condanna chi invece vede nella coerenza un valore, additandolo di limite.

Io vedo in questo uno degli aspetti che oggi mi infastidisce maggiormente e in modo molto forte, ossia che questa moderna società alla fine debba sempre giustificare tutto, a prescindere, e per farlo usi archetipi di ogni tipo.

Legittimo cambiare opinione, rinnegare quando si credesse in precedenza, non c'è nulla di male e soprattutto di sbagliato.

Però serve sempre una coerenza tra pensare e agire.

Ci sarà un nuovo pensare, diverso, finanche opposto al precedente, a cui seguirà un agire correlato.

Invece io assisto, impunemente, a moltitudini di persone che sostengono un pensiero, pubblicamente, ma poi agiscono in modo contraddittorio, fino all'opposto del pensiero stesso.

Questo è un male e rende le persone che si comportano in questo modo poco credibili, direi inattendibili.

Abbiamo fior fiore di esempi nella politica di persone che sostengono un pensiero, una "causa", ma al lato pratico fanno il contrario.

Ne è però pieno il mondo anche nel nostro piccolo circondario.

E' accettabile un simile comportamento?

Per me no.

Assolutamente no.

L'incoerenza mi ricorda quanto disse il Maestro Pirandello: "nel cammino della vita incontrerai molte maschere e pochi volti".


Ale Mazzarello


 
 
 

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